
In questo articolo proveremo a individuare alcune soluzioni per i viaggi in pullman partendo da quanto disposto dal governo per la Fase 2.
Chiusi in casa da settimane in seguito al lockdown, abbiamo potuto appagare solo i bisogni primari, Con l’arrivo della bella stagione, i bisogni secondari iniziano a farsi sentire. Tra questi c’è il bisogno di viaggiare.
Se è vero che “i viaggi sono i viaggiatori” (cit F. Pessoa) è facile capire quanto sia preponderante l’aspetto relazionale del viaggio che in tal modo è ascrivibile al quarto livello della piramide di Maslow riguardante la classificazione delle necessità dell’essere umano.
La voglia c’è ma non facciamoci troppe illusioni. Il Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 26 Aprile 2020 parla chiaro:
Art 1 comma 1 punto a) Sono consentiti solo gli spostamenti motivati da comprovate esigenze lavorative o situazioni di necessita’ ovvero per motivi di salute e si considerano necessari gli spostamenti per incontrare congiunti purche’ venga rispettato il divieto di assembramento e il distanziamento interpersonale di almeno un metro e vengano utilizzate protezioni delle vie respiratorie; in ogni caso, e’ fatto divieto a tutte le persone fisiche di trasferirsi o spostarsi, con mezzi di trasporto pubblici o privati, in una regione diversa rispetto a quella in cui attualmente si trovano, salvo che per comprovate esigenze lavorative, di assoluta urgenza ovvero per motivi di salute; e’ in ogni caso consentito il rientro presso il proprio domicilio, abitazione o residenza;
Lo stesso Premier Giuseppe Conte, nel corso del suo discorso alla Nazione, ha individuato ed esposto le implicazioni sul trasporto dei lavoratori generate dall’apertura di molte attività produttive e commerciali nella Fase 2. Se da un lato i “viaggi di piacere” sono vietati almeno fino al 3 giugno (se non oltre in base alle probabili proroghe) d’altro canto il nuovo testo di legge, concedendo ad alcune categorie di persone la possibilità di effettuare trasferimenti per i suddetti motivi, ci fornisce spunti interessantissimi al fine di delineare il futuro del viaggio in senso lato. Facciamo però come sempre un passo per volta prima di trarre conclusioni.
Antonio Decaro che presiede l’Associazione Nazionale Comuni Italiani ha stimato che la ripresa delle attività economiche dal 4 maggio provocherà un flusso pari a 2 milioni e mezzo di persone che si sposteranno dalle loro case al posto di lavoro. La maggior parte di essi utilizzerà inevitabilmente i mezzi del Trasporto Pubblico Locale che a sua volta è espletato in buona parte da autobus di linea urbana ed extraurbana oltre che da metropolitane, treni tram ecc. Viaggiare in pullman diventa un nodo cruciale della Fase 2.
Non è un caso che già in data 20 marzo 2020 il Ministero delle Infrastrutture e Trasporti si era espresso tracciando le Linee Guida per il Trasporto Pubblico. Queste ultime, in data 26 aprile, sono state allegate al DPCM e indicate dal Presidente del Consiglio come elemento cruciale per l’applicazione del testo di legge. Approfondire quanto disposto in questo documento ci permetterà di appurare come si potrà viaggiare dopo la prima fase e ci fornirà anche un punto di partenza per una futura ed auspicata disciplina dedicata al turismo in fasi successive.
Analizzando il Protocollo varato dal MIT abbiamo sviluppato di seguito una serie di regole che costituiscono una sintesi del protocollo circoscritta ai soli ai viaggi in bus autorizzati dal decreto (ci dedicheremo agli aerei in un altro articolo).
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Mantenere 1 metro di distanza a bordo e nei luoghi deputati alla salita e discesa dai mezzi resta la regola n1. Per adempiere a quest’obbligo l’occupazione dei mezzi sarà ridotta ad un terzo dei posti disponibili. In altre parole un pullman che prima ospitava 50 passeggeri ne dovrà ospitare non più di 17 in tutto.
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Un posto occupato ogni due liberi è l’ovvia conseguenza della regola precedente.
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La salita e la discesa dal bus sarà veicolata a flussi distinti: all’arrivo si esce solo da una porta e solo dopo la discesa dei passeggeri potranno salire la persone in partenza per l’eventuale tappa successiva. Tutto questo andrà fatto uno per volta mantenendo la distanza di un metro dentro e fuori dal mezzo.
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Mascherine obbligatorie per tutti a bordo e nei punti di attesa dei mezzi.
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Nessuno potrà viaggiare in piedi sui mezzi extraurbani. Su quelli urbani, predisposti per il trasporto passeggeri in piedi, saranno segnalati i punti in cui ciascun passeggero dovrà posizionarsi.
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Il controllo della temperatura corporea prima dell’imbarco potrà essere effettuato in particolare nei grandi terminal.
Tenuto già conto delle innumerevoli difficoltà che si riscontreranno per l’applicazione di queste misure nel Trasporto Pubblico Locale dei lavoratori, sarà mai possibile applicare il medesimo protocollo alle gite fuori porta in bus e ai tour in pullman? Se si, è possibile farsi un’idea del modo in cui queste norme saranno applicate? Quali saranno le conseguenze sul turismo in autobus? Cosa cambierà?
Tante domande meritano una risposta articolata e complessa. Ancora una volta cercheremo di semplificare le cose sviluppando un’ipotetica mini guida al turismo in bus applicando lo stesso protocollo che il Ministero delle Infrastrutture e Trasporti ha varato per il Trasporto Pubblico Locale implementandolo con i protocolli varati per attività di ristorazione e non solo. Sia chiaro: non stiamo prevedendo il futuro. Non ci sono ancora norme (purtroppo) che ci permettano di organizzare il turismo nei mesi o anni a venire. Non è però impossibile delineare una bozza di scenari futuri utile a creare un’aspettativa e ad avviare un percorso di avvicinamento ad un nuovo approccio al viaggio. Passiamo all’atto pratico:
10 REGOLE PER IL TURISMO IN BUS
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Non sarà complicato, almeno sulla carta, ridurre l’occupazione dei mezzi di un terzo. Anche in questo caso avremo un sedile occupato ogni due vuoti. Esiste però una variabile non trascurabile: la massima distanza ottenibile a bordo dei comuni pullman gt disponendo i passeggeri così come indicato sopra è di soli 70 cm. Non sarà semplice per le aziende di trasporto recuperare i 30 cm mancanti. Esistono però alcune (poche) compagnie che avendo un interspazio sedute maggiore (i famosi pullman comodi) riusciranno facilmente a raggiungere il giusto distanziamento.
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La salita e la discesa dai mezzi turistici non è cosa semplice da gestire. Sarà solo la capacità e il rigore degli accompagnatori e quindi delle agenzie a permettere di veicolare e cadenzare un flusso ordinato in entrata e uscita dal mezzo di una persona per volta nel rispetto delle distanze di sicurezza.
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L’obbligo delle mascherine è facilmente applicabile e potrebbe essere affiancato dall’obbligo dell’uso dei guanti. Viaggiare indossando i dispositivi di protezione personale non sarà inizialmente confortevole. Sarà auspicabile percorrere solo tratte brevi aumentando se possibile il numero delle soste. Il tempo poi renderà la cosa più naturale di quanto non appaia al momento.
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Trattandosi di autobus turistici, l’obbligo restare seduti durante la marcia era già presente nel codice della strada prima che si verificasse questa situazione.
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L’obbligo di misurazione della temperatura prima dell’imbarco con accesso consentito ai soli passeggeri con rilevazione sotto i 37,5° sarà disposto in maniera discrezionale dall’agenzia viaggi organizzatrice che dovrà eventualmente impiegare un termometro con funzione di rilevazione a distanza.
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Sanificazione dei mezzi al termine di ogni corsa. Va precisato che moltissime aziende di trasporti adottavano questa misura già in tempi non sospetti utilizzando detergenti e macchinari certificati;
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Introduzione dei un dispenser con disinfettante all’ingresso del mezzo.
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Accesso alla stiva bagagli consentito solo al personale di bordo.
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Obbligo di autocertificare l’assenza di impedimenti da parte del passeggero alla libera circolazione.
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Uso di coprisedile monouso e di tendine divisorie monouso
La teoria è pronta sebbene (lo ripetiamo) al momento non ci sia una disposizione normativa ad hoc per questa fattispecie di viaggio. In pratica si potrà applicare quanto indicato? Le difficoltà sono numerose è vero: da un lato alcune di queste misure comporteranno un pesante aggravio di costi per le aziende di trasporto e delle agenzie organizzatrici. Inserire un dispenser di disinfettante, coprisedile e tendine monouso e altri dispositivi potrebbe essere sostenibile. Ciò che pesa molto però è la riduzione drastica di un terzo del numero passeggeri. Sarà anche necessario un grosso sforzo da parte delle agenzie di viaggi per sovraintendere al rispetto del protocollo che comporterà un aumento del personale e quindi dei costi. Andranno per forza di cose riviste le condizioni del contratto di viaggio ed il regolamento di bordo in cui dovranno essere inseriti i punti sopra indicati. D’altro canto alcuni passeggeri in un primo momento sentiranno il disagio di questa nuovo mood.
Noi però siamo fiduciosi. Non lo diciamo solo in qualità di addetti ai lavori. Siamo convinti che un bisogno come quello di viaggiare e di relazionarsi con nuove realtà sia talmente forte da farci superare queste difficoltà tecniche. Inevitabilmente ci rieducheremo e cambieremo il nostro modo di viaggiare in maniera progressiva. Noi siamo pronti alla sfida e stiamo già elaborando il nostro Protocollo Viaggi Eventi. A breve lo pubblicheremo e ci direte cosa ne pensate.
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